20 ottobre 2002

Il Signore
benedica
protegga
e faccia crescere
la nostra
comunità
parrocchiale

Il giorno della comunità
la festa della nostra comunità
che racchiude colori, luce e buio
difficoltà e successi. 

Vivere l’autunno
nei momenti difficili
quando ci si lascia trascinare
come le foglie secche dal vento.
Vivere l’inverno
quando sembra che tutto vada male,
quando si pensa di aver perso ogni interesse
e le cose che abbiamo sempre amato
appaiono come un ramo secco.
Vivere la primavera
e riscoprire il desiderio di mettersi in gioco
di proteggere le gemme piantate da anni
per veder spuntare un fiore.
Vivere l’estate
immergersi nei profumi della frutta fresca
che è stata vista crescere con affetto
lasciarsi sfiorare dai raggi del sole,
dell’entusiasmo. 

Le stagioni della comunità
la nostra comunità
fatta di delusioni, sconfitte
fatta di speranze, rivincite.
La nostra comunità:
una lotta d’amore
per costruire insieme
il nostro sogno:
il Regno di Dio in mezzo a noi. 

La mia comunità
è uno stralcio di cielo chiaro
che si confonde con l’azzurro del mare
e che apre il mio sguardo
a mete infinite.
La mia comunità

è una collina verde
di primavera fiorita
la speranza su cui poggiare.
La mia comunità
è la mia paura,
buia,
silenziosa e assordante,
la sofferenza che tengo nascosta.
La mia comunità
è un raggio di sole
caldo e delicato
che mi regala
forza, energia.
La mia comunità
è un colore
allegro, giocoso
che racchiude
la mia fantasia,
il mio impegno.
La mia comunità
è il tronco di un albero,
la base
su cui germogliano
fiori meravigliosi.
La mia comunità
è come un fuoco scintillante
che vibra e si alza
verso l’alto
che brucia senza fine
che non muore mai.
E’ questo fuoco la nostra comunità.
E’ fuoco acceso da noi
curato da noi
alimentato da me
alimentato da te
da noi:
comunità.

Per la tua parrocchia 

Collabora, soffri e prega per la tua parrocchia…

Chiedi a Dio che sia casa di famiglie, fraterna e accogliente… dà il tuo contributo perché questo si realizzi in pienezza.

Collabora, soffri e prega per la tua parrocchia perché sia una vera comunità di fede: rispetta il parroco anche se avesse mille difetti… Guardalo con l’occhio della fede… prega ogni giorno per lui.

Collabora, soffri e prega perché la tua parrocchia sia vera comunità eucaristica… godi e sottolinea con tutti le cose belle della tua parrocchia… rimboccati le maniche per fare tutto quello che ti viene chiesto.

La legge fondamentale del servizio è l’umiltà… accetta anche di essere messo da parte

 

 Celebrazione del mandato agli operatori pastorali – 20 ottobre 2002

Canto d’inizio: Con Francesco…

Saluto del presidente che invita l’assemblea a sedersi. Si crea un clima di silenzio. 

Parte un arpeggio di chitarra. A questo punto un lettore legge: 

Il giorno della comunità
la festa della nostra comunità
che racchiude colori, luce e buio
difficoltà e successi.
 

Mentre viene portato all’altare un cesto ricolmo di foglie secche un lettore legge: 

Vivere l’autunno
nei momenti difficili
quando ci si lascia trascinare
come le foglie secche dal vento.
 

Mentre viene portato all’altare un ramo secco un lettore legge: 

Vivere l’inverno
quando sembra che tutto vada male,
quando si pensa di aver perso ogni interesse
e le cose che abbiamo sempre amato
appaiono come un ramo secco.
 

Mentre viene portato all’altare un mazzolino di fiori un lettore legge: 

Vivere la primavera
e riscoprire il desiderio di mettersi in gioco
di proteggere le gemme piantate da anni
per veder spuntare un fiore.
 

Mentre viene portato all’altare un cesto di frutta un lettore legge: 

Vivere l’estate
immergersi nei profumi della frutta fresca
che è stata vista crescere con affetto
lasciarsi sfiorare dai raggi del sole,
dell’entusiasmo.
Le stagioni della comunità
la nostra comunità
fatta di delusioni, sconfitte
fatta di speranze, rivincite.
La nostra comunità:
una lotta d’amore
per costruire insieme
il nostro sogno:
il Regno di Dio in mezzo a noi.
 

L’arpeggio sfuma e la celebrazione continua dalla Colletta in poi. 

Acclamazione al Vangelo: La tua Parola 

Dopo l’omelia si presentano intorno all’altare i rappresentanti degli operatori pastorali. Il presidente dice: 

Padre della luce,
noi ti lodiamo e ti benediciamo per tutti i segni del tuo amore.
Tu hai fatto rinascere questi tuoi figli dall’acqua e dallo Spirito Santo nella Chiesa
e ora li chiami ad ascoltare e servire la parola che salva.
Fa’ che crescano nella fede fino alla piena maturità in Cristo,
per diventare viva testimonianza del Vangelo.
Intercedano per loro
Maria, madre della sapienza,
santa Maddalena di Canossa e tutti i santi
fedeli tuoi servi.
Il tuo Santo Spirito doni a ciascuno di noi
la grazia di collaborare in semplicità e con gioia
all’edificazione del tuo Regno a gloria del tuo nome.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
 

Guarda con bontà, o Padre, questi tuoi figli e figlie
che operano a servizio del tuo Regno nella nostra comunità parrocchiale;
confermali nel loro proposito con la tua + benedizione,
perché nell’ascolto assiduo della tua parola
si impegnino e ti servano con generosità,
a lode e gloria del tuo nome.
Per Cristo nostro Signore.
Amen

Dio Padre, che ha rivelato in Cristo la sua verità e il suo amore,
vi faccia testimoni nel mondo della sua carità e del suo Vangelo.
Amen.

Il Signore Gesù che ha promesso di rimanere con la sua Chiesa sino alla fine dei secoli,
renda efficaci le vostre parole e le vostre opere.
Amen.

Lo Spirito Santo sia sopra di voi,
perché siate veri cooperatori e ministri della parola.
Amen. 

E su tutti voi qui presenti,
scenda la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio e Spirito Santo.  
Amen.

Preghiere dei fedeli 

Presidente: Fratelli e sorelle, oggi con tutta la Chiesa sparsa nel mondo, apriamo il nostro cuore e le nostre mani al Vangelo e chiediamo al Padre la forza per testimoniare il suo amore nella fedeltà agli impegni di ogni giorno: Preghiamo insieme e diciamo: ascoltaci, o Signore. 

  1. Per la Chiesa, strada che illumina il nostro cammino di fede, perché sia sempre portavoce dell’immenso Amore di Dio Padre nei confronti dei suoi figli, preghiamo.
  2. Per i missionari e per coloro che dedicano la loro vita agli altri, affinché siano sempre sostenuti dall’amore e dal coraggio di continuare la loro missione anche nelle situazioni più difficili, preghiamo.
  3. Per la nostra parrocchia, perché attraverso l’opera dei catechisti e degli operatori pastorali non smetta mai di rinnovarsi nell’amore rimanendo sempre un luogo di crescita umana e spirituale, preghiamo.
  4. Per le famiglie, perché anche nelle difficoltà, tengano viva la fiamma dell’amore e restino il punto saldo nella vita di ogni ragazzo e giovane, preghiamo.
  5. Per i giovani, perché non perdano mai la speranza nel loro prossimo e nel Signore, perché non smettano mai di amare e soprattutto perché facciano germogliare ogni seme di bene che c’è nel loro cuore, preghiamo.
  6. Per gli anziani, che sono la nostra storia, perché possano essere di esempio per le giovani vite trasmettendo loro la forza e il coraggio necessari per non aver paura del futuro, preghiamo.
  7. Per coloro che soffrono, perché riescano a trovare nella parola e nella vita del Signore  e nell’amore dei fratelli conforto per le loro sofferenze, preghiamo.
  8. Per il nuovo vescovo di Acireale Pio Vittorio Vigo: perché, docile all’azione dello Spirito, guidi la nostra comunità diocesana con saggezza, favorendo la crescita umana e cristiana di tutti i suoi figli, preghiamo.

Presidente: O Padre, che gradisci la preghiera di chi ti invoca con fede, aiutaci a realizzare ciò che ti abbiamo chiesto e fa’ che in ogni parte del mondo sia riconosciuta e accolta la tua Parola. Per Cristo nostro Signore. 

All’offertorio mentre si esegue un arpeggio di chitarra un lettore legge: 

Portiamo all’altare col pane e il vino alcuni segni delle attività della nostra parrocchia: i catechismi, i sussidi dei campi scuola di questa estate, una tunichetta di ministrante, una chitarra, un pallone, uno straccio per togliere la polvere…

Questo sono io, questo sei tu, questo siamo noi. Una mano tesa verso un’altra mano. Un passo dopo passo. Colore dopo colore. Io, tu, ora un noi; la mia esperienza, la tua esperienza, il mio difetto, il tuo pregio, il tuo difetto, il mio pregio. Io, tu, ora un noi: comunità. 

L’arpeggio di chitarra si risolve negli accordi del canto d’offertorio: Frutto della nostra terra. 

Santo: E’ il Signore 

Canti di comunione: Te al centro del mio cuore; Tu sei 

Dopo la comunione si spengono le luci, tranne quelle degli altari laterali, e si tolgono dall’altare i fiori e le candele. Parte un arpeggio di chitarra. Dopo qualche secondo un lettore legge, mentre dal fondo della chiesa vengono portati dei teli colorati (azzurro, verde, nero, giallo, arancione, marrone, rosso): 

La mia comunità
è uno stralcio di cielo chiaro
che si confonde con l’azzurro del mare
e che apre il mio sguardo
a mete infinite.
(pausa) 

La mia comunità
è una collina verde
di primavera fiorita
la speranza su cui poggiare
. (pausa) 

La mia comunità
è la mia paura,
buia,
silenziosa e assordante,
la sofferenza che tengo nascosta.
(pausa) 

La mia comunità
è un raggio di sole
caldo e delicato
che mi regala
forza ed energia.
(pausa) 

La mia comunità
è un colore
allegro, giocoso
che racchiude
la mia fantasia,
il mio impegno.
(pausa) 

La mia comunità
è il tronco di un albero,
la base
su cui germogliano
fiori meravigliosi.
(pausa più lunga

La mia comunità
è come un fuoco scintillante
che vibra e si alza
verso l’alto
che brucia senza fine
che non muore mai.
(pausa; sul telo rosso viene poggiata e accesa una lampada) 

E’ questo fuoco la nostra comunità.
E’ fuoco acceso da noi
curato da noi
alimentato da me
alimentato da te
da noi:
comunità.
 

L’arpeggio continua ancora per una decina di secondi e poi sfuma 

La celebrazione si conclude con l’orazione e la benedizione. 

Canto finale: E’ più bello insieme 

Alle porte della Chiesa due giovani distribuiscono un foglio-ricordo della giornata.